Haiku
"Inizialmente indicato con il termine 'hokku', deve il suo nome attuale allo scrittore Giapponese Masaoka Shiki, il quale definì haiku le poesie di tre versi alla fine del XIX secolo. Il genere haiku, nonostante già noto e diffuso in Giappone, conobbe un fondamentale sviluppo tematico e formale nel periodo Edo, quando numerosi poeti tra cui Matsuo Bashō, Kobayashi Issa, Yosa Buson e successivamente Masaoka Shiki utilizzarono prevalentemente questo genere letterario per descrivere la natura e i sentimenti umani."
Quando ho cominciato a studiare poesia, ho iniziato stranamente proprio con l'Haiku (per completezza aggiungo che è un genere base, anche poeti inglesi o francesi hanno scritto sul metodo di composizione dell'Haiku giapponese). Non solo è stato intenso, ma significativo. Haiku è guardare il mondo ad occhi chiusi, vedere il mare rosso, i capelli blu e quello che ci circonda completamente modificato dalla fantasia. Si è veri poeti quando si riesce a viaggiare con le ali della mente, anche, per l'appunto, ad occhi chiusi.
"Tornando a vederli
i fiori di ciliegio, la sera,
son divenuti frutti."
来て見れば夕の桜実となりぬ (kite mireba yūbe no sakura mi to narinu)
- Yosa Buson