giovedì 14 marzo 2013


            They are turning my head out. 
        
Tonight, maybe we'll gonna run dreaming of the Osaka sun. 

lunedì 25 febbraio 2013


Haiku 




"Inizialmente indicato con il termine 'hokku', deve il suo nome attuale allo scrittore Giapponese Masaoka Shiki, il quale definì haiku le poesie di tre versi alla fine del XIX secolo. Il genere haiku, nonostante già noto e diffuso in Giappone, conobbe un fondamentale sviluppo tematico e formale nel periodo Edo, quando numerosi poeti tra cui Matsuo Bashō, Kobayashi Issa, Yosa Buson e successivamente Masaoka Shiki utilizzarono prevalentemente questo genere letterario per descrivere la natura e i sentimenti umani." 


Quando ho cominciato a studiare poesia, ho iniziato stranamente proprio con l'Haiku (per completezza aggiungo che è un genere base, anche poeti inglesi o francesi hanno scritto sul metodo di composizione dell'Haiku giapponese). Non solo è stato intenso, ma significativo. Haiku è guardare il mondo ad occhi chiusi, vedere il mare rosso, i capelli blu e quello che ci circonda completamente modificato dalla fantasia. Si è veri poeti quando si riesce a viaggiare con le ali della mente, anche, per l'appunto, ad occhi chiusi.







"Tornando a vederli
i fiori di ciliegio, la sera,
son divenuti frutti."

来て見れば夕の桜実となりぬ (kite mireba yūbe no sakura mi to narinu)
 - Yosa Buson

domenica 24 febbraio 2013

"Autostop con Buddha"

Travel and Living!


Due persone mi hanno consigliato questo libro, questa sorta di living literature, con tutte le sue sfaccettature, curiosità, colori e avventure. Purtroppo né l'ho comprato, né, appunto, sono riuscita a leggerlo.
Ma vagando per il web quelli che si trovano solo solo pareri positivi, vivide immagini della cultura giapponese, inseguendo la fioritura dei ciliegi. L'Hanami, appunto.
L'autore è Will Ferguson, scrittore e giornalista canadese.
Sono riuscita a trovare due estratti del libro, ma ne riporterò solo uno, giusto per farvi venire la voglia di comprarlo, scaricarlo in pdf, quello che volete! 



sabato 23 febbraio 2013

"Tutto in Giappone è inquadrato, prestabilito, previsto. Ogni cosa si svolge secondo il programma precedentemente e minuziosamente elaborato. Le città sono suddivise in zone e quartieri in ognuno dei quali si va a fare una data cosa. Si cercano delle distrazioni? C'è il quartiere dei divertimenti costruito appositamente dove sono ammucchiati cinema, teatri, sale da gioco, caffè." (Ercole Patti)


Viaggiare con l'immaginazione. Eccome se è possibile. L'Hanami è la tradizione giapponese dell'ammirare la fioritura dei ciliegi:
è un'arte, una contemplazione. Potessi viaggiare e godermela anch'io!
In immagine è meravigliosa, dal vivo è pura estasi.
Il Giappone sarà sicuramente la mia prima meta turistica se sceglierò di spingermi "così oltre" (tra cent'anni, forse).



Hanami

L' Hanami (花見? lett. "ammirare i fiori") è la tradizionale usanza giapponese di godere della bellezza della fioritura primaverile degli alberi, in particolare di quella dei Ciliegi da fiore giapponesi, i Sakura (桜? lett. "Ciliegio"). Questa raffinata tradizione, antica di più di un millennio, è ancora molto sentita in Giappone tanto da provacare vere e proprie migrazioni di milioni di giapponesi dalle loro città verso le 60 località più famose del Paese. Lo splendido spettacolo dei Sakura in fiore occupa gran parte della primavera e si può ammirare da inizio Aprile (nel sud dell'isola di Honshu) fino a metà Maggio (nella settentrionale Hokkaidō). Al giorno d'oggi la festa è anche un'occasione per uscire all'aperto e consumare un sostazioso picnic a base di sushi, con birra e sake in abbondanza all'ombra degli alberi fioriti. I festeggiamenti continuano anche durante la notte, dove l'Hanami cambia nome in Yozakura (夜ノ桜? lett. "La notte del Ciliegio"). Il fiore del Ciliegio, la sua delicatezza, la brevità della sua esistenza sono per i giapponesi il simbolo della fragilità, ma anche della rinascita, della bellezza dell'esistenza. 
(Fonte: wikipedia, Hanami)